- Opinioni
Il Sottosopra
C’è una brutta narrazione in corso sul caso Genovese e sulla ragazza di 18 anni che, stando a quello che riportano gli organi di stampa (cito letteralmente il Corriere della Sera) “è stata sequestrata e violentata per una notte dall’imprenditore arrestato a Milano il 7 novembre”.
Non riguarda tanto il tono di dissonante incredulità con cui certa stampa ha pennellato le “genialità” di Genovese rispetto all’inqualificabile gesto che avrebbe compiuto ma perlopiù il solito rapporto causa-effetto che si pone a giustificazione di tali abominevoli fatti.
In altre parole, siccome la ragazza sapeva in che giro si stava immischiando, avrebbe dovuto porre più attenzione – lei – a certe frequentazioni e se è successo quello che è successo – ahimè – è anche colpa sua. È un po’ come sostenere che se te ne vai per fatti tuoi in autostrada e un ubriaco ti viene addosso e ti manda al creatore, un po’ è pure colpa tua: potevi startene a casa, dopotutto.
E poi, scusate: di che giro stiamo parlando? A leggere tutto quello che è stato scritto era un giro di “bella gente”, di “geni”, di individui socialmente accreditati e di successo, con attico vista Duomo, mica un circolo della diseredata periferia frequentato da balordi figli di buona donna!
Starà alla magistratura stabilire le colpe, resta pur sempre il fatto che si dovrebbe smetterla di mezzo-colpevolizzare chi subisce violenza perché non si può giustificare in alcun modo chi la esercita approfittando delle debolezze e della fragilità delle proprie vittime.
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